Come è noto,
il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con nota del 13 febbraio u.s.,
NON HA APPROVATO
la Delibera n. 24 adottata dal Comitato dei Delegati in data 16 settembre 2022 con la quale, sinteticamente, si chiedeva l'estensione all'anno in corso (2023) dell'esonero, già sospeso dal 2018, dal pagamento del contributo integrativo minimo (pari ad € 725,00), previsto per avvocati tra il sesto e il nono anno di iscrizione alla Cassa con un fatturato annuo inferiore a 8.875 euro e per avvocati (non pensionati) iscritti da almeno dieci anni con fatturato annuo inferiore a 17.750 euro.
Pertanto, Cassa Nazionale Forense dovrà porre in riscossione, con la rata del 30 settembre 2023, tale contributo, nella misura rivalutata di euro 770,00.
A tal proposito, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere
condivide
la preannunciata volontà di Cassa Nazionale Forense di impugnare la decisione in commento, che lede in particolar modo gli Avvocati con redditi più bassi;
si unisce
alla protesta avviata dall’Organismo Congressuale Forense
critica aspramente
la posizione del Ministero, che dimostra:
- la mancata conoscenza della difficile situazione che da anni vive l'Avvocatura;
- la scarsa sensibilità verso le esigenze degli Avvocati, che si trovano, ancora oggi, a dover fronteggiare le conseguenze di una crisi economica determinata dalla pandemia;
e pertanto,
intende
avviare ogni più opportuna azione tesa a chiedere ai Ministeri vigilanti di rivedere una decisione lesiva dell'autonomia dell'Ente/Cassa e della Avvocatura.
S. Maria C.V., 03 marzo 2023
Il Presidente
Avv. Angela Del Vecchio