Egregi Colleghi,
sono trascorsi circa 20 giorni dalla inaugurazione del Tribunale Civile e, superata l’emozione sia della nuova sede (finalmente) che della cerimonia, è il caso di approfondire alcune defaillances che, una volta superate, consentiranno alla sede di risultare non solo “bella” ma anche “funzionale”.
Con ordine:
La scelta di un sito posto al centro della Città non poteva che avere delle ricadute anche negative in ordine all’accessibilità ed alla possibilità di parcheggio. E’ pur vero che la sede di Via Albana idealmente costituisce, con la sede penale, quella della Procura e quella del G.I.P., una sorta di “cittadella giudiziaria”, ma è altrettanto vero che una cittadella giudiziaria progettata, ed eseguita, ex novo, avrebbe avuto ben altre caratteristiche: ricordo, tuttavia, che l’attuale sede del Tribunale civile fu accettata anche nel timore che la Città di S.Maria C.V. (Città del Foro per antonomasia) perdesse il Tribunale Civile. La realtà, comunque, è quella attuale e sulla stessa dobbiamo parametrarci. Ed è compito precipuo del Consiglio intervenire con spirito propositivo e risolutivo, abbandonando qualsivoglia retrivo, ed ingiustificato, spirito di competizione o, peggio, elettorale.
Aree esterne: la sinergia con l’Amministrazione Comunale è totale, e costante. In specie, il Sindaco Avv. Antonio Mirra si sta impegnando “anche” per reperire (ricerca non facile) ulteriori aree da destinare a parcheggio. Dobbiamo dare atto alla Commissione Pari Opportunità, attuale composizione, che, di intesa con il Sindaco, ha ottenuto degli stalli lungo Via M.Fiore da destinare a “mamme in attesa” ed a diversamente abili: è già un ottimo risultato, che agevola i Colleghi di cui innanzi. E’ ovvio che tanto postula la civiltà, e l’educazione, di coloro che eviteranno di utilizzare abusivamente tali stalli.
Per quant’altro faccio rinvio ad altra mia precedente, con l’aggiunta che, sempre per disponibilità dell’Amministrazione Comunale, come attualmente rappresentata, lungo Via M.Fiore saranno ricavati circa 20 stalli per motociclette ed ulteriori per biciclette.
Aree interne: inutile nascondere come i problemi ci siano, e non pochi, ma tutti risolvibili con buona volontà, ed i tempi tecnici necessari. Non dimentichiamo mai da dove “veniamo” (condominio) pur condividendo che avremmo auspicato una sede funzionale fin dall’inizio ma, con buona pace di qualche buontempone (che avrebbe risolto il trasferimento in 1 weekend!!!), è necessario un periodo di rodaggio, e di adeguamento: l’alternativa era costituita da ulteriore rinvio delle udienze.
Premetto che tutte le “opere” (strutture mobili ed arredi) sono di competenza del Tribunale, anche se il Consiglio ha data la propria totale disponibilità a collaborare, confrontarsi, suggerire e, se necessario, intervenire. È prevista una pensilina perimetrale (o ad incrocio) nel cortile per ovviare alle piogge che, ormai prossime, arriveranno, nonché la possibilità di depositare gli ombrelli all’ingresso (se necessario), con le intuibili… raccomandazioni! L’ascensore, dopo un avvio… disastroso… è attualmente in manutenzione per ovviare ad altri inconvenienti. A proposito un saluto affettuoso ai Colleghi e Colleghe, che hanno vissuta l’esperienza del “fermo tecnico”. È appena il caso rammentare come circa 20 anni fa, primi approcci al condominio, si aprirono le porte al II piano, un Collega stava entrando e fu… fermato appena in tempo perché… l’ascensore non era giunto al piano!! Corsi e ricorsi di Vichiana memoria. Il contatto di manutenzione stipulato dal Ministero prevede che un addetto (stiamo cercando di ottenerne la presenza continua) debba intervenire nel termine di 1 ora dalla chiamata, né quel tipo di ascensore (oggetto di appalto) prevede il ritorno automatico al piano se non in ipotesi di mancanza di corrente, ma non di guasto. L’attuale situazione, inoltre, alla quale si è cercato – temporaneamente - di ovviare, con l’invio a ciascuno di Voi di una sorta di memorandum, è che è difficile orientarsi nei corridoi e, soprattutto, reperire le sedi dei vari uffici, ed aule. Dovrebbe arrivare, a breve, ed essere posizionata, una specifica segnaletica, in uno con sedie, ed appoggi, per ovviare alle file nei corridoi, con corollario climatico. Stiamo ragionando con gli Uffici preposti perché le cd. Aree di attesa siano non solo munite ovviamente di sedie, ma anche di schermi (del tipo di quello della volontaria già in uso al condominio) che avvisino l’utenza del procedere delle varie udienze: tanto postulerà la operativa disponibilità di Magistrati, e di noi tutti, ma vi sono concrete possibilità di attuazione. Come pure probabilmente il posizionamento di 2 aule di udienza l’una di fronte all’altra è da rivedere, proprio per evitare sovraffollamenti, come anche tenere le porte delle aule di udienza (compatibilmente con l’attività giudiziaria in corso) aperte, sia per favorire il deflusso lungo i corridoi, sia per consentire agli Avvocati di poggiare fascicoli ed altro e sia… per evitare che nel chiuso dell’aula i Colleghi dimentichino gli Altri che… attendono all’esterno. Come pure si sta rivedendo il calendario delle udienze, con diversa articolazione dei giorni di udienza onde evitare un accorpamento in alcuni giorni (specie il giovedì). La soluzione, unica ed assoluta, resta comunque quella di scaglionare le udienze ad orario, e di renderle conoscibili (con gli schermi di cui sopra, o con altri sistemi meno “nobili”, ma più immediati, ad es.: divulgazione giornaliera di copia dei ruoli di udienza etc). Il superamento delle “fasce” ormai è prossimo nel senso appena indicato, in ordine al quale abbiamo già ricevuta la disponibilità dei Presidenti delle Sezioni Civili. Né va sottaciuto l’ulteriore problema del ritiro dei fascicoli dal condominio, per consentire l’ulteriore attività giudiziaria (appelli e/o assimilabili). Anche in questo caso abbiamo ricevuto la disponibilità (con notevole abnegazione) degli uffici di Cancelleria. Invito, pertanto, i… pazienti… Colleghi a collaborare nell’individuare criticità, e suggerire soluzioni praticabili, possibilmente senza acutizzare disservizi che vi sono, ma che, siatene certi, sono conosciuti, attenzionati e continuamente discussi con chi ha potere solutorio. E tanto anche se strumentalmente viene veicolato il messaggio di inerzia o disinteresse…Il compito del Consiglio è quello di affrontare i problemi per risolverli, e non per dare adito a sterili ed infruttuose polemiche. È necessario ancora un supplemento di pazienza, i problemi li abbiamo noi Avvocati, le Cancellerie ed anche i Magistrati, ma dobbiamo tutti mostrare buona volontà a risolvere anziché distruggere…: in tal modo è presumibile che, per fine anno, dovremmo avere un Tribunale bello ed efficiente.
Buon lavoro. Cordialità.
Il Presidente
Avv. Adolfo Russo