Nota del Presidente
Criticità Uffici Giudici di Pace del circondario
Gent.mi Colleghe e Colleghi,
nei giorni scorsi ho rappresentato alla Presidente del Tribunale le emergenti criticità degli Uffici dei Giudici di Pace del circondario.
Come è noto gli Uffici sono costantemente "monitorati" dal Consiglio, al fine di verificare, per quanto di competenza, la funzionalità degli stessi.
Di seguito, le problematiche e le richieste rivolte alla Presidente del Tribunale:
• Malfunzionamento del sistema informatico del dominio Giustizia. In alcuni Uffici (ad esempio Carinola e Sessa Aurunca) i GOP, non riuscendo ad accedere al sistema, dopo qualche tentativo, alle ore 10:30 hanno deciso, deliberatamente, di terminare l'udienza, con consequenziali rinvii anche al 2026!
• Problematiche per l'utilizzo del "PCT" presso gli uffici di S. Maria C.V. e di Caserta, riscontrate dai GOP nell'accesso al programma per la gestione delle udienze, dove i Colleghi, le parti, i testimoni, i CCTTUU presenti hanno atteso oltre tre ore per la celebrazione dell'udienza.
• Latenza e ritardi presso l'Ufficio di Carinola, dove è stato riscontrato che su "un ruolo di udienza" vi sono solo 7/8 cause. Circostanza, questa, assolutamente inaccettabile, che incide sui tempi di risposta di Giustizia negli Uffici di prossimità.
• Necessità di aumentare i procedimenti trattati per singola udienza nell'intero circondario e di riscontrare l'attività di monitoraggio, intrapresa dalla Presidente del Tribunale, per comprendere chiaramente quali GOP operano e producono e quali no.
• Dare seguito alla richiesta di interpello per gli Uffici di Maddaloni e Sessa Aurunca, anche con un eventuale provvedimento d'ufficio.
Ed infatti, a seguito dell'intervento del COA, la Presidente del Tribunale ha disposto un ulteriore interpello, rivolto ai Giudici di Pace del circondario, per assegnare agli Uffici di Maddaloni e Sessa nuovi Giudici, con l'obiettivo di ottenerne disponibilità. (in calce sono presenti i link ai provvedimenti pubblicati sul sito)
Il Consiglio è intervenuto più volte a livello Ministeriale con più incontri con il Capo di Gabinetto, tant'è che, relativamente alla problematica degli organici, presso gli Uffici di S. Maria CV e di Caserta si è riusciti ad ottenere l'incremento del personale.
In relazione alle criticità del "sistema informatico" si è provveduto a segnalare alle competenti DGSIA e CSIA di Napoli le problematiche annesse al sistema di gestione delle udienze da parte dei GOP.
Inoltre, il Consiglio ha compulsato l'Organismo di Rappresentanza politica nazionale dell'Avvocatura (OCF) per un intervento più incisivo e duro sul Ministero.
Ad oggi, dicembre 2024, non sono ancora intervenute le nomine - ad opera del CSM - dei "vincitori del concorso del 2018" e, pertanto, l'integrazione degli organici, carenti in tutti gli Uffici dei Giudici di Pace del Circondario, potrà intervenire, probabilmente, alla fine del 2025 ovvero dopo ben 7 anni.
Con queste tempistiche, il rischio del collasso della Giustizia di prossimità, già deficitaria per innumerevoli criticità, è sempre più probabile.
La recente modifica normativa, intervenuta con il decreto legge 178/2024, che ha previsto la riduzione da due anni ad uno (decorrenti dall'atto di nomina) dell'immissione effettiva in servizio dei Giudici di Pace rappresenta una drammatica evidenza del collasso.
Il citato intervento normativo non risolve in alcun modo il problema, anzi presta il fianco ad un interrogativo, sul quale ci si augura che il Governo possa rispondere, vista la manifestazione organizzata dagli Ordini circondariali a Napoli il 13 dicembre.
È abnorme che i vincitori del concorso del 2018, dopo aver fatto il tirocinio, il corso di formazione, ottenuta l'idoneità, una volta nominati dal CSM debbano "sostare" per legge per un ulteriore anno presso gli Uffici del Processo a disposizione dei Presidenti dei Tribunali, quando invece urge l'inserimento negli organici degli Uffici.
Tutto ciò è semplicemente inaccettabile.
Le problematiche irrisolte dell'inefficiente funzionalità del processo telematico presso la Giustizia di prossimità rappresentano una forma palese di denegata Giustizia, che impedisce agli Avvocati il diritto di esercitare regolarmente la professione.
Gli Avvocati devono poter lavorare in un clima sereno e produttivo e non è più concepibile che le udienze vengano rinviate d'ufficio, perché il programma telematico di gestione d'udienza, in uso ai Giudici di Pace, si blocca e non consente la trattazione delle stesse.
Per tale ragione, il Consiglio procederà alla proclamazione dello stato di agitazione con idonea delibera consiliare, aderendo alla citata manifestazione del 13 dicembre,
per denunciare le carenze delle piante organiche degli Uffici del Giudice di Pace, sia con riferimento ai Giudici che al personale amministrativo, unitamente alle persistenti disfunzioni del Processo Civile Telematico, che non consentono di far fronte al carico di lavoro, su cui incide l'inadeguatezza strutturale dei citati Uffici
e chiedere l'abrogazione della disposizione normativa, che ha previsto, da ottobre 2025, da un lato, l'aumento delle competenze per valore attuali e, dall'altro, l'attribuzione, in via esclusiva, di materie, attualmente di competenza del Tribunale Ordinario.
L'entrata in vigore della norma determinerà un incremento del contenzioso pendente, che si tradurrà nella definitiva paralisi della Giustizia di prossimità.
Cordialmente vi saluto.
S. Maria C.V., 11 dicembre 2024
Il Presidente dell'Ordine
Avv. Angela Del Vecchio
e
Tribunale Ordinario SMCV - Decreto n. 475/2024 - Nomina GOP Cantiello presso GdP di Sessa Aurunca